L’umidità e lo sporco corrosivo fanno arrugginire e sbriciolare sia il ferro sia l’acciaio. La ruggine è dovuta a una reazione chimica tra il metallo, l’ossigeno dell’aria e l’acido formato dall’acqua mescolata a polvere e sporco. Proteggere quindi ferro e acciaio dagli effetti di acqua e aria vuoi dire prevenire la ruggine.
Come prevenire la ruggine
Ferro e acciaio nudi vanno immediatamente protetti e verniciati. Togliere per prima cosa lo sporco con uno straccio imbevuto di acquaragia e lasciare asciugare bene. Applicare una prima mano di antiruggine, seguita da una mano di vernice. In questo modo si isolerà il metallo da aria e acqua.
Riverniciare anche le scrostature piú piccole prima che si formi la ruggine.
D’inverno, quando le strade innevate vengono cosparse di sale, lavare con frequenza l’automobile, controllando che venga eliminato il fango sotto la carrozzeria e soprattutto sotto i parafanghi, perché il sale favorisce la comparsa della ruggine.
Il metallo che non può essere verniciato, quello per esempio degli utensili manuali, va rivestito con una sottile pellicola di olio o grasso. Si possono vantaggiosamente usare prodotti spruzzabili con aerosol. Gli strati sottili tendono a evaporare rapidamente, quindi bisogna rinnovare l’applicazione abbastanza spesso.
Per mantenere asciutto l’interno di piccoli armadietti di metallo si possono usare prodotti assorbenti (cristalli di silicone, ecc.) che assorbono appunto l’umidità dell’aria. Sono comunque inefficaci in spazi larghi.
Molti attrezzi e ferramenta sono oggi fatti con materiale che non arrugginisce – come acciaio inossidabile o lega di alluminio – oppure sono rivestiti con cromature o altre finiture protettive. Quando si acquistano utensili, controllare sulle etichette di che materiale sono fatti, per sapersi regolare nella manutenzione.
Come trattare la ruggine
Non appena accenna a comparire un po’ di ruggine, intervenire subito. Se la ruggine è poca, è sufficiente passare della carta vetrata fine.
Se le parti arrugginite sono piú estese, pulirle sfregando con una spazzola metallica o con le apposite spazzole disincrostatrici montate sul trapano elettrico. Durante il lavoro, proteggere gli occhi con occhiali protettivi.
Quando il metallo sarà messo a nudo si potrà applicare un antiruggine o un anticorrosivo adatto. Esistono prodotti antiossidanti per metalli non ferrosi, particolarmente studiati per sfruttare le proprietà di adesività e protezione dei cromati di zinco, e adattissimi quindi per alluminio, zinco, magnesio e loro leghe. Essiccano abbastanza rapidamente e possono essere finiti con smalti al cloro caucciù. Si possono applicare sia a pennello sia a spruzzo.
Il prodotto piú adatto per il ferro è l’antiruggine al minio di piombo (piú comunemente noto come minio e riconoscibile per il caratteristico colore rosso opaco). Si applica sia a pennello sia a spruzzo, essicca in qualche ora e indurisce entro 24 ore. Forma una pellicola molto elastica e resistente, ottima base per le successive mani di pittura.
Sempre per il ferro esistono prodotti antiruggine ad alto contenuto di zinco metallico, che vengono comunemente indicati come “zincature a freddo”. Aderiscono direttamente a strutture in ferro e a lamiere, creando una protezione che impedisce la formazione e la propagazione di ruggine. Resistono all’acqua sia fredda sia calda, si applicano a pennello; induriscono entro le 24 ore.
Sempre per le lamiere, ma anche per fusioni in ghisa o per l’alluminio, si usano speciali stucchi liquidi a base di resine poliestere, che vanno usati dopo una leggera smerigliatura delle superfici.
Per le superfici di scatole per ingranaggi (carter e simili) si usano appositi prodotti antiruggine-antiolio, che dopo l’indurimento resistono bene anche all’azione degli oli lubrificanti.
Per le superfici che offrono scarsa aderenza ai normali prodotti antiruggine, esistono in commercio dei prodotti noti come wash primer, in grado di ottenere su superfici metalliche difficili un fondo aderente, elastico e resistente.
Invece degli antiruggine si possono usare le speciali vernici nere bituminose, economiche e resistenti all’umidità, che servono per proteggere i generi di ferramenta. Lasciano la superficie lucida e sono usati per proteggere gli attrezzi durante il magazzinaggio. Nel caso delle sottostrutture e delle lamiere degli autoveicoli, si può usare la vernice nera per chassis, che evita gli effetti corrosivi della fanghiglia e del sale antigelo. Semilucida, di tipo grasso-sintetico, resiste al lavaggio con gasolio e ai lubrificanti.
Nel trattare le superfici attaccate dalla ruggine, bisogna aver cura di togliere completamente la vecchia vernice, fino ad arrivare al metallo nudo. Anche la piú piccola traccia di ruggine provocherà una espansione della medesima con rigonfiamento e distacco della vernice nuova.
Le zone scolorite provocate dalla ruggine sui soffitti intonacati vanno trattate con sottofondo sintetico contenente composto di alluminio, che isolerà le macchie dalla nuova vernice o dalla carta da parati.
Riparazione di cavità e fori
Nelle zone in cui la ruggine ha prodotto un foro, pulire bene il metallo dalla vecchia vernice e da ogni traccia di ruggine. Riempire le cavità con uno stucco epossidico di rapido indurimento, in grado di livellare irregolarità profonde. Ne esistono vari tipi; alcuni, oltre a impedire nuove formazioni di ruggine, costituiscono anche la finitura.
I buchi piú piccoli sulle superfici metalliche possono essere riparati usando la fibra di vetro. Stucco, resina e fibra di vetro vengono venduti in apposite confezioni proprio per questo tipo di riparazione. Per buchi piú grandi, al posto della fibra di vetro è meglio usare i fogli di metallo perforato.
Dopo aver pulito la superficie intorno al buco e aver applicato un antiruggine, applicare anche una certa quantità di impasto di resina adesiva. Far aderire alla resina uno strato di ìibra di vetro, precedentemente tagliato in modo che ricopra, oltre al foro, anche il metallo circostante. Tamponare piú volte con il pennello lo strato di fibra di vetro, per impregnarlo bene con la miscela di resina. Lasciare asciugare finché è ben fisso e del tutto indurito.
Nel caso del foglio metallico, segnare su di esso la larghezza necessaria (almeno il doppio di quella del foro o della fessura da chiudere). Piegare e ripiegare il foglio di metallo perforato finché si riuscirà a strappare la striscia voluta intorno alle linee di taglio. Sistemare entro la fessura o il foro la striscia di metallo foggiandola con le mani in modo che si adatti bene al foro o alla fessura, chiudendoli con precisione.