La semina di una miscela ricca di specie non porta mai ad un risultato definitivo in breve tempo, c’è bisogno di un “assestamento” che dura alcuni anni. Solo attraverso la concorrenza tra le varie specie nel tempo si può formare una comunità vegetale stabile, adatta al sito e conseguente al tipo di cure offerte.
Si consideri inoltre che lo sviluppo ed il mantenimento di un prato fiorito dipendono molto dagli sfalci che, tuttavia, non possono essere statici ma devono adattarsi al clima, alle condizioni meteorologiche, all’andamento stagionale ed allo sviluppo della vegetazione. In generale, per i primi anni, sono necessarie le operazioni di seguito riportate.
Indice
Interventi di sfalcio primo anno
Sfalcio dell’erba eseguito con trattorino tosaerba con apparato di taglio rotativo e fornito di cesta a raccolta automatica del materiale di risulta. Il taglio va eseguito ad un’altezza variabile tra i 4 ed i 6 cm, avendo cura di tagliare anche in corrispondenza di punti difficili quali recinzioni, parapetti, reti, cordonate.
La frequenza di taglio durante il primo anno di accrescimento deve adeguarsi alle condizioni climatiche ed è però notevolmente influenzata dalle modalità di preparazione del terreno che deve attenersi alle istruzioni fornite dalla ditta produttrice del seme. Si prevede un minimo di 8 sfalci ed un massimo di 10.
Interventi di sfalcio secondo e terzo anno
Sfalcio dell’erba eseguito con falciatrice meccanica dotata di apparato di taglio con barra a pettine. Il taglio va eseguito in un’unica direzione, ad un’altezza variabile tra i 5 ed i 7 cm., avendo cura di tagliare a mano l’erba in corrispondenza di punti difficili quali recinzioni, parapetti, reti, cordonate. La raccolta, da effettuare a materiale perfettamente essiccato, va eseguita con spazzolatrice a traino o, in alternativa, con mezzi aspiranti (groundkeeper o simili).
La frequenza di taglio durante il secondo anno di accrescimento deve adeguarsi alle condizioni climatiche e prevedere un minimo di 4 ed un massimo di 6 sfalci.
Il primo taglio del secondo anno va relativamente ritardato per dare ai fiori selvatici il tempo di svilupparsi, di fiorire e di formare sostanze di riserva ed eventualmente semi. La frequenza di taglio può essere adeguata alle esigenze e quindi variare fortemente. Sfalci frequenti favoriscono le piante erbacee ed il trifoglio bianco; una minore frequenza ha invece effetti positivi per la quota di fiori selvatici.
Gestione delle malerbe
Nell’anno della semina va in genere preventivata una notevole proliferazione di malerbe. Si tratta prevalentemente di malerbe annuali i cui semi erano già presenti nel terreno. Spesso formano rosette togliendo alla nuova semina luce e spazio e ostacolandone lo sviluppo. Per questo è necessario eseguire sfalci delle malerbe (sfalci di pulizia).
Risulta essere consigliabile effettuare il primo taglio di pulizia da 4 a 6 settimane dopo la semina, ad un’altezza di crescita di circa 15-20 cm.. Eseguire il taglio con falciatrice regolata su 8-10 cm. e rimuovere i residui. Non appena la vegetazione è ricresciuta e copre più di 3⁄4 del terreno va eseguito un ulteriore taglio di pulizia. Nel primo anno sono necessari da due a quattro sfalci di pulizia. I germogli dei fiori selvatici non vengono intaccati da questi sfalci. La semina riceve luce e spazio e si combatte in modo duraturo la proliferazione delle malerbe.
Va effettuata anche l’estirpazione manuale delle malerbe pluriennali come romice alpino e i cardi di campo.