I rubinetti sono attualmente disponibili in una vasta gamma di modelli che, pur essendo molto diversi l’uno dall’altro, presentano tuttavia una struttura sostanzialmente simile. Tre sono i tipi principali che si utilizzano per gli impianti domestici:
-rubinetti ad attacco orizzontale, alimentati da una tubazione (appunto) orizzontale;
-rubinetti a colonna, con entrata dell’acqua in senso verticale;
-miscelatori, che possono essere costituiti da due rubinetti (uno per l’acqua calda, l’altro per la fredda), accoppiati in un unico elemento con una sola bocca di erogazione, oppure del tipo a leva, formato da un solo elemento con un’unica bocca di erogazione e nel quale la miscelazione dell’acqua avviene sollevando e/o spostando un’apposita leva.
I rubinetti a colonna, a propria volta, si suddividono in due modelli base: il primo, e il più vecchio, ha una manopola a croce e un corpo esterno (calotta) a forma di campana, che protegge il meccanismo interno fino al corpo fisso; nel secondo (comune; pur nella varietà delle forme, a tutti i rubinetti moderni) manopola a croce e campana sono sostituite da una manopola a cappuccio, che ugualmente protegge il meccanismo interno fino al corpo fisso.
L’erogazione dell’acqua viene controllata da un meccanismo interno, consistente in uno ‘stelo” verticale, sulla cui sommità è avvitata la manopola a croce o il cappuccio e la cui base è filettata: ciò ne consente l’innalzamento e l’abbassamento all’interno di un’altra struttura, filettata anche esternamente e avvitata al corpo fisso del rubinetto. Alla base dello stelo vi è un dischetto, solitamente di plastica: è la valvola, su cui è fissata con un dado, a volte con una sorta di bottone, la guarnizione di tenuta. Quando il rubinetto viene chiuso ruotando la manopola o il cappuccio, lo stelo si abbassa e spinge la guarnizione su un’apposita base di appoggio, la cosiddetta sede del rubinetto, all’interno del corpo fisso, con ciò creando una tenuta tale per cui l’acqua non può più fluire attraverso la bocca di erogazione. Sulla sommità dello stelo un altro dado, il dado del premistoppa, impedisce all’acqua di rifluire lungo il corpo fisso del rubinetto quando questo è aperto: la tenuta, in questo caso, è assicurata da una guarnizione del tipo in gomma chiamato O-ring.
Indice
Riparazione di una perdita dallo stelo
Se la perdita si verifica quando il rubinetto è aperto e l’acqua gocciola o lungo la campana o, nel caso di un rubinetto a cappuccio, lungo il corpo del rubinetto stesso, la causa è da ricercarsi nel premistoppa, di cui può essersi semplicemente allentato il dado oppure logorata la guarnizione. Prima di iniziare la riparazione, chiudere il rubinetto d’arresto principale, aprire il rubinetto su cui ci si appresta a lavorare per far defluire tutta l’acqua rimasta nel tubo, chiudere con il tappo lo scarico del lavabo (o del lavello) per non correre il rischio che i componenti più piccoli vi finiscano dentro e, eventualmente, proteggere le pareti del lavabo con uno straccio per non graffiarle.
Rimuovere la manopola o il cappuccio svitando la vite di fermo, che nel primo tipo di rubinetto è di solito situata su un lato della manopola, nel secondo tipo è nascosta sotto il dischetto posto sulla sommità del cappuccio. Alcuni modelli a cappuccio sono privi di vite di fermo, per cui il cappuccio può essere semplicemente sfilato dopo aver tolto il dischetto con l’aiuto di un cacciavite.
La rimozione della manopola e della campana o del cappuccio rende accessibili la sommità dello stelo, il dado del premistoppa e il vitone. Se la perdita è dovuta all’allentamento del dado del premistoppa, è sufficiente stringerlo di mezzo giro, ruotandolo in senso orario con una chiave fissa; controllare poi il risultato rimontando provvisoriamente manopola o cappuccio e riaprendo temporaneamente il rubinetto principale.
Se la perdita continua, occorre sostituire la guarnizione del premistoppa. Se la guarnizione è costituita da un O-ring, per sostituirlo è necessario rimuovere il vitone e sfilare il corpo asportabile del rubinetto, come per riparare una perdita dalla bocca di erogazione; togliere poi l’O-ring dallo stelo e sostituirlo con uno nuovo delle stesse dimensioni, preventivamente “ingrassato” con un poco di vaselina, rimontando infine il rubinetto.
Riparazione di una perdita dalla bocca di erogazione
Il continuo gocciolio dalla bocca di erogazione, o becco, di un rubinetto anche dopo che è stato chiuso, indica di solito che si è usurata la guarnizione alla base dello stelo, per cui è necessario sostituirla al piú presto.
Dopo aver chiuso il rubinetto d’arresto principale, fatto defluire tutta l’acqua rimasta nel tubo, adottato le precauzioni indicate in precedenza e rimosso la manopola o il cappuccio come descritto, svitare il grosso dado esagonale, il cosiddetto vitone, che tiene fissato il corpo asportabile, usando una chiave regolabile o una chiave fissa di dimensioni appropriate e tenendo al contempo ferma con l’altra mano o con un’altra chiave la sommità dello stelo, per evitare che la torsione faccia ruotare la base del rubinetto, con conseguenti danni per il lavabo o il lavello.
Tolto il vitone, sfilare il corpo asportabile del rubinetto: sulla base dello stelo sarà visibile il dischetto di plastica, o valvola, cui è fissata la guarnizione mediante un dado o una sorta di bottone. Svitare il primo con una chiave di dimensioni appropriate o rimuovere il secondo con la punta di un cacciavite, sostituire la vecchia guarnizione con una nuova dello stesso tipo e di uguali dimensioni e rimontare il rubinetto, accertandosi poi che sia chiuso prima di riaprire il rubinetto principale. Se il gocciolio persiste, si è con ogni probabilità usurata la sede del rubinetto nel corpo fisso e occorre rettificarla.
Rettifica della sede del rubinetto
Chiudere il rubinetto d’arresto e procedere come indicato al punto precedente, fino allo smontaggio del corpo asportabile, poi controllare con le dita le condizioni della sede del rubinetto nel corpo fisso. Se la sua superficie risulta al tatto usurata o corrosa (spesso dal calcare) e di conseguenza non offre piú una perfetta tenuta con la guarnizione, si può rettificarla con la speciale (resa rettifica-rubinetti, da acquistare presso i negozi di utensili.
Riparazione di un rubinetto a rompigetto
In queste particolare tipo di rubinetto, la bocca di erogazione è sostituita da un boccaglio che va ruotato per aprire o chiudere il rubinetto stesso (che per questo è definito anche “a boccaglio girevole”). Sebbene non sia tra i modelli più diffusi, lo si può trovare installato negli impianti domestici meno recenti ed è quindi bene sapere come procedere per sostituirne la guarnizione, operazione per la quale con questo particolare tipo di rubinetto non è necessario interrompere l’erogazione dell’acqua.
Aprire leggermente il rubinetto e, tenendo fermo con una mano il boccaglio, allentare con una chiave il dado di fermo situato sulla sua sommità. Tenendo poi fermo con la mano il dado, svitare in senso antiorario il boccaglio: non appena questo verrà tolto, una valvola di controllo cadrà al suo posto, impedendo all’acqua di defluire.
Battere il boccaglio su una superficie dura per allentare il dispositivo rompigetto (nel quale sono inserite la valvola e la guarnizione, che in genere formano un corpo unico), indi capovolgerlo per far uscire il rompigetto e poter togliere, con la punta di un cacciavite o la lama di un coltello, valvola e guarnizione. Sostituirle, rimettere il rompigetto nel boccaglio e rimontare il rubinetto avvitando il boccaglio in senso orario.
Miscelatori
Nei miscelatori a due rubinetti, le perdite d’acqua possono essere riparate come indicato per un normale rubinetto; i miscelatori a leva presentano maggiori problemi, sia per quanto riguarda lo smontaggio e il smontaggio dei vari elementi, sia – nel tipo piú comune – per la sostituzione della cartuccia interna che regola il flusso dell’acqua: per la riparazione, è quindi opportuno rivolgersi a un idraulico.