La diffusione di termini stranieri nel lessico quotidiano, in particolare di quelli legati al mondo della moda e dell’abbigliamento, genera spesso incertezze su grafia, pronuncia e numero (singolare o plurale) corretti. Un esempio emblematico è la parola “leggings”, con cui si indica il popolare capo d’abbigliamento femminile – e talvolta maschile – che fascia le gambe in modo aderente. Molte persone, soprattutto chi è alle prime armi con l’inglese, si trovano a esitare sulla corretta ortografia di questo termine, chiedendosi se sia accettabile scrivere “leggins” o se sia più opportuno conservare il doppio suono di “g”. La risposta è piuttosto netta: la forma corretta e universalmente riconosciuta è “leggings”, con la “G” tra la “N” e la “S”.
La ragione di questa scelta ortografica è presto spiegata. La parola “leggings” deriva dall’inglese “leg”, che significa “gamba”, e dal suffisso “-ing” che, in origine, serviva a dare l’idea di qualcosa che avvolge, copre o riguarda le gambe. In passato, i “leggings” erano utilizzati soprattutto in ambito militare, come protezione delle gambe, ed erano realizzati con materiali più pesanti e resistenti rispetto a quelli odierni. Soltanto con l’avvento della moda moderna, intorno agli anni Cinquanta, si è cominciato a impiegare questo termine in riferimento a un indumento più comodo, spesso elastico, da indossare sia per lo sport sia nella vita di tutti i giorni. Oggi i leggings sono considerati un capo irrinunciabile del guardaroba femminile, perfetto da abbinare con maglie lunghe, vestitini o felpe, e duttile in qualsiasi stagione, grazie alla varietà di tessuti disponibili sul mercato.
Un’altra questione spinosa riguarda il numero, poiché talvolta si sente parlare di “legging” al singolare, senza la “s” finale, oppure della forma plurale “leggings”. Non esiste un accordo totale tra i vocabolari riguardo all’uso esclusivo di una sola forma. Alcuni dizionari, in particolare in ambito anglosassone, menzionano “legging” al singolare quando si indica un singolo pezzo (come accadeva nei tempi passati, quando le protezioni militari venivano indossate una per gamba), mentre la forma plurale “leggings” è quella più diffusa e consolidata da decenni. Nella pratica quotidiana, soprattutto nella lingua italiana, si fa molto più spesso ricorso a “leggings” con la “s” finale, come suggerito anche dal dizionario di Cambridge, che preferisce questa variante per indicare in modo generico tale capo d’abbigliamento.
Il dilemma, dunque, non riguarda un errore ortografico ma una sfumatura sull’uso singolare o plurale di un prestito linguistico inglese. Ciò non toglie che, dal punto di vista strettamente comunicativo, in italiano si tenda ormai a impiegare la forma “leggings” per fare riferimento a un paio di pantacollant aderenti da indossare. Capita di leggere “un leggings” oppure “i leggings”, a seconda della frase e del contesto, sebbene dal punto di vista formale sia più coerente parlare al plurale: “Ho comprato dei leggings nuovi” rende meglio l’idea di un capo che, proprio come un paio di pantaloni, copre entrambe le gambe simultaneamente. Tuttavia, è bene ricordare che la questione della concordanza tra singolare e plurale può variare a seconda dei dizionari e delle consuetudini di chi scrive, e che nella lingua viva spesso prevale l’abitudine d’uso rispetto alle norme più rigide.
L’importante, in ogni caso, è scrivere la parola correttamente, mantenendo la doppia “G”: “leggings”. È un forestierismo ormai radicato in italiano, che non ha mai visto affermarsi una variante graficamente semplificata. Dire “leggins” può apparire istintivo se ci si basa su una pronuncia troppo italianizzata, ma si tratta comunque di un uso da considerare scorretto, poiché non rispecchia l’ortografia originaria. Il riferimento alle “legs” inglesi aiuta a ricordare che, dopo la “g” di “leg”, ne segue un’altra che precede la “i” del suffisso “-ing”. In questo modo, l’esatta pronuncia risulta più coerente con l’origine del termine, e chi parla o scrive ha la certezza di non incappare in un errore ortografico.
Per completare il quadro, vale la pena sottolineare che i leggings sono tra i capi più versatili e apprezzati nell’abbigliamento contemporaneo. Le versioni attuali, disponibili in un’infinita gamma di colori, fantasie e tessuti, permettono di adattarli a situazioni molto diverse: alcuni modelli, realizzati in tessuti tecnici, sono perfetti per l’attività sportiva o il fitness; altri, più elaborati o con inserti particolari, si prestano a look informali ma ricercati; altri ancora, talvolta in ecopelle o velluto, possono essere abbinati a capi più eleganti per creare un outfit raffinato e originale. Qualunque sia la situazione, è ormai comune parlare di “leggings” al plurale e, in contesti informali come gli acquisti in negozio o online, l’uso di questa parola non genera incertezze: tutti sanno di cosa si stia parlando e, grazie all’influenza internazionale della moda, il termine risulta comprensibile anche a chi non conosce bene la lingua inglese.
Da tutto ciò emerge chiaramente che la grafia corretta deve rispettare l’ortografia inglese da cui deriva, e che la forma più diffusa nel linguaggio attuale è il plurale “leggings”. Se capita di imbattersi in “leggins” o in altre varianti semplificate, si tratta perlopiù di errori ortografici o di influssi dialettali che non trovano riscontro nei dizionari principali. La piena consapevolezza del termine e la familiarità con l’origine della parola consentono di scriverla e pronunciarla in modo sicuro, evitando confusione e distinguendosi per precisione linguistica.