Quante volte abbiamo desiderato di perdere grasso in una parte del corpo o in un’altra… ma è possibile? E come si fa?
Esistono esercizi per dimagrire localmente?
In effetti, le proporzioni di grasso nelle varie parti del corpo dipendono da un certo numero di fattori: ormonali, ad esempio, ed anche alimentari. Ma oggi parliamo di esercizi.
Negli anni ’70 si riteneva che ogni muscolo potesse utilizzare il grasso che gli sta attorno. Vuoi dimagrire sulle cosce? Corri, o vai in bicicletta. Addome piatto? Fai addominali!
Nel tempo queste posizioni sono state riviste. È chiaro, infatti, che gli acidi grassi che arrivano al muscolo provengono da tutto il corpo: altrimenti potremmo assistere al paradosso di una persona estremamente sovrappeso che a furia di allenare – poniamo – i glutei si ritrova con dei fianchi da spogliarellista mentre rimane obesa nel resto del corpo…
Ma allora, da cosa nasceva quella teoria? Da due osservazioni soprattutto.
Un muscolo allenato aumenta il suo volume. Questo significa che lo strato di adipe che lo ricopre si stira un po’ al crescere della massa muscolare, col duplice risultato di assottigliarsi e di mettere più in evidenza il muscolo sottostante. (La cosa conferma che il peso-forma va giudicato con lo specchio, non con la bilancia: se vi allenate intensamente, i muscoli – che pesano molto più del grasso – possono anche far aumentare il peso corporeo: ma il vostro aspetto sarà certamente molto migliore, anche se non doveste dimagrire!)
Un’altra cosa da considerare è che l’aumento locale della temperatura (ammesso che si facciano esercizi localizzati e non, ad esempio, corsa o vogata) rende più facile la biodisponibilità degli acidi grassi locali, cioè la loro messa in circolo. Nelle parti del corpo più calde, cioè, i meccanismi che prelevano gli acidi grassi dai depositi adiposi sono un po’ più efficienti. Ma questo non deve portarci al paradosso che abbiamo descritto poco sopra! Non è possibile, cioè, pensare che questo meccanismo possa causare una differenza importante della percentuale di grasso locale rispetto agli altri distretti corporei.
Sulla scia di questo fenomeno andavano di moda (e probabilmente ci vanno tutt’ora…) creme riscaldanti che, secondo chi le vendeva, scioglievano i grassi. In realtà, il riscaldamento locale aumenta (un poco) la biodisponibilità locale dei grassi: ma se questi non vengono poi utilizzati la loro mobilità non serve a nulla: ricordiamo che se una persona tende ad accumulare grasso in certe parti del corpo esistono dei meccanismi biochimici che tendono a mantenere questa situazione: gli acidi grassi in circolazione, se non utilizzati, torneranno preferibilmente nei siti di provenienza.
Su un concetto simile si basa l’idea (indubbiamente alchemica) che il grasso possa trasformarsi in sudore…
Tuttavia, se l’adipe non è tanta, se ci alleniamo regolarmente, se non ci abboffiamo a tavola, un muscolo allenato mostra certamente più vitalità e un aspetto migliore. E se l’adipe è tanta… basta cominciare a dimagrire un po’!
Se poi riusciremo anche a tenere sotto controllo gli eventuali squilibri che tendono ad accumulare il grasso preferibilmente in certe parti del corpo, potremo ottenere i risultati che desideriamo.
Ricordiamoci che è possibile perdere grasso anche con allenamenti non aerobici (sebbene questi portino tantissimo benefici a chi li pratica: ma qui parliamo d’altro): in questo tipo di lavori (bodybuilding ad esempio: si veda anche a partire da qui) la quantità di acidi grassi mobilitati durante il riposo tra gli esercizi e dopo l’allenamento è certamente superiore alla quantità mobilitata per compiere ciascuna serie.